Continua a tenere duro e andare avanti per la sua strada il vincolo politico tra Salvini e Di Maio. Il leader del movimento cinque stelle si esprime ancora una volta sul tema della nave Diciotti che è ancora a Catania, e non si limita a dichiarazioni di circostanza.
“LEuropa nasce intorno a principi come la solidarietà, se non è in grado di ridistribuire 170 persone allora ha un serio problema con i suoi principi fondativi”, ha tuonato il vicepresidente del Consiglio, su Rai Tre. Il tutto intanto che da Bruxelles la riunione degli sherpa prova a delinerare una sorta di linea comune sul tanto controverso tema della migrazione.
Di Maio ha ribadito la posizione sul possibile sul taglio dei 20 miliardi per i contributi. “Non vogliamo essere presi in giro dagli altri paesi dellUnione. Diamo 20 miliardi ogni anno allUe e ce ne rientrano poco più di 10. Vogliamo anche contribuire al bilancio, ma se cè un progetto, una volontà di aiutarci in maniera reciproca. Altrimenti io con 20 miliardi altro che quota 100 per superare la Fornero, faccio quota 90 o 80…”.
Intanto, da Bruxelles il portavoce della Commissione invia una dichiarazione che sembra tagliata proprio per Salvini e Di Maio: “Le minacce non sono daiuto e non porteranno a avvicinarsi a una soluzione per i migranti a bordo alla Diciotti”, ha detto Alexander Winterstein.
“In Europa le minacce non servono a niente e non portano da nessuna parte e il solo modo per risolvere le cose in Europa è lavorare insieme in modo costruttivo e di buona volontà. Ed è quello che la Commissione cerca di fare da tempo. Gli Stati membri hanno sempre pagato il loro contributo al bilancio dellUe. Cè un chiaro obbligo legale che gli Stati membri hanno sempre rispettato”.